X - I dettagli del volto

In questa decima e ultima lezione abbiamo cercato di conoscere un pò più da vicino le parti del volto corrispondenti a 4 dei 5 sensi:

la bocca

gli occhi

il naso

le orecchie.

 

LA BOCCA

 

Al centro del foglio troviamo uno schema utile per capire la forma della bocca vista di fronte. Le due labbra sono equivalenti come dimensione in altezza (in genere però il labbro inferiore è un pò più alto)  ma diversi in larghezza. il labbro superiore descrive un arco che eccede in larghezza quello inferiore.

 

Dallo schema vediamo anche che la bocca è composta da 5 forme tondeggianti, tre sul labbro sup. e due allungate su quello inf. 

 

Osservando con attenzione gli esempi disegnati in figura la prima cosa che notiamo é che la bocca segue la curvatura del viso e quindi "cambia forma" a seconda del punto da cui la stiamo guardiamo.

 

Altra cosa importante è notare che visti di profilo il labbro superiore e quello inf. formano un angolo. Perciò se noi guardiamo una bocca "dall'alto" vedremo più pronunciato il labbro inferiore perché più visibile, se la guardiamo dal basso la stessa cosa vale per quello superiore.

GLI OCCHI

 

Quando si disegnano gli occhi è importante considerare l'intero bulbo oculare, perchè le palpebre poggiano su questo e ne seguono la curvatura.

 

Nella prima immagine vediamo che le dimensioni delle sfere dei bulbi oculari ci servono anche per stabilire la corretta distanza tra gli occhi

 

Nella terza immagine vediamo che le palpebre si aprono come le valve di una conchiglia, con un leggero bordo che percorre tutta la lunghezza ed é la parte rosa (mucosa) che sta a contatto con l'occhio.

 

La penultima immagine invece ci da un suggerimento sulle parti in ombra di tutto l'occhio fino al sopracciglio, poichè il tutto ha una forma globale tondeggiante e quindi, con la luce da sinistra abbiamo:

la zona in ombra sopra l'occhio la zona in ombra della palpebra che passa gradualmente dalla luce al'ombra, 

l'ombra propria della rotondità della sfera del bulbo oculare 

l'ombra portata o proiettata dalla palpebra superiore sul bulbo oculare.

 

 

IL NASO

 

Anche con il naso abbiamo a che fare con delle sfere.

 

Se vogliamo disegnare un naso che abbia una struttura credibile dobbiamo come prima cosa immaginare una piramide triangolare ( vedi immagine in basso) con il lato più lungo appoggiato al viso, quindi individuare il tratto di linea mediana del volto su cui poggia questo lato, alla base di questa piramide immaginiamo poi tre sferette due piccole che rappresentano le narici e una più grande frontale e più sporgente che rappresenta la punta del naso. 

Queste forme semplici ci tornano utili per due motivi principali:

 

- le due sferette che rappresentano le narici sono allineate tra loro e quando spostiamo il punto di osservazione ci forniscono il modello tridimensionale del volume complessivo in quanto, spostandoci dalla vista frontale verso una vista più di tre quarti la sfera anteriore più grande inizia a coprire una delle due sferette e la nasconde parzialmente.

 

- la rotondità di queste parti ci serve per dare un idea dei volumi tramite il chiaroscuro.

 

 

L'ORECCHIO

 

L'orecchio ha una forma piuttosto complessa, è composto da volute che entrano ed escono le une nelle altre.

Per cui anche qui partiamo da uno schema il più semplice possibile.

 

Guardiamo l'immagine a colori al centro del foglio: lo schema suggerito é quello di considerare il bordo esterno dell'orecchio come un ago ricurvo piuttosto spesso di diametro e una forma a y, (ipsilon) disposta come in figura.

 

Un altro suggerimento utile é imparare i nomi delle parti dell'orecchio (vedi figura in basso) questo ci servirà a riconoscerli più facilmente, magari cercando di memorizzare la forma del nome corrispondente di ognuno di questi piccoli componenti.

 

 

Esercizio in classe: copia dal vero

Le due immagini proposte per la copia dal vero sono adatte per un disegno da realizzare su cartoncino beige, marroncino o grigio di media intensità.

L'Importante é che il tipo di colore scelto consenta di disegnare in modo visibile sia con la grafite della matita sia con la matita bianca per le " lumeggiature" che darete alla fine allo scopo di mettere in evidenza le forme più esposte alla luce. 

 

Lavorare con un fondo NON bianco consente di avere già a disposizione un tono medio che sostenga tutto ciò che va in ombra (con la matita scura o il carboncino) distinguendolo da tutte le parti in luce, quindi consente di realizzare il chiaroscuro con entrambi i metodi, come abbiamo già visto nella VI  lezione: il chiaroscuro in negativo.

 

Questo è un metodo molto usato nel disegno accademico, e di grande effetto.