Andrea Randi - profilo artistico

Andrea Randi: il linguaggio dell’oggetto tra la funzione e la poetica

 

Nella sensibile pittura di Andrea Randi la natura della realtà si evidenzia nella‘sua limpida ed incontestabile esistenza. Una prima indicazione, che si configura come lampante allo sguardo anche dell’osservatore meno attento che si ponesse di fronte alle opere dell'artista é che la realtà esiste, non é la creazione di uno stato emotivo o di un’opinione, ma una constatazione che nel dato figurale, come nelle sue implicazioni concettuali, rivela il valore della sua coerente e fondativa essenza.

 

E questo non é di poco conto se solo si pone attenzione al carattere spesso fittizio

ed aleatorio che circonda oggi la definizione di realtà intesa nella sua oggettività.

Da queste premesse scaturisce la riflessione pittorica di Andrea Randi che con lucida indagine si pone in un intenso confronto con la realtà, a partire dalla pregnante sottolineatura dell’oggetto della sua consistenza plastica.

In questo caso appaiono assai indicativi e rivelatori della sua poetica suggestivi dipinti con rappresentazioni di emblematici oggetti di uso quotidiano. In queste opere fondamentale é la relazione tra il particolare ed il suo contesto, la stessa lucidità rappresentativa, andando oltre l’evidenza naturalistica suggerisce stimolanti interrogativi sulla realtà. sulla sua essenza.

Forse inafferrabile nella sua verità più profonda, eppure evidente e persistente nella sua dimensione fattuale. L‘ orientamento espressivo di Randi si muove all’interno di quel consolidato percorso in cui la figurazione, allontanatasi dallo spettacolare presenzialismo della cultura pop come anche dalle sollecitazioni polemiche di un certo realismo sociale, persegue una sua finalità più analitica, di realismo calibrato sull'oggetto con il suo seguito di assorte meditazioni.

Da questo punto di vista di una certa pertinenza per il pittore si puo rivelare la evocativa simbologia di un Domenico Gnoli, il lenticolare visualismo di Claudio Bonichi senza nel contempo dimenticare possibili richiami ad un'idea di iperrealismo sia pure più rarefatto e riflessivo.

Ad alimentare ulteriormente la pittura di Randi sussiste un suo personale riferimento ai valori plastici, tattili, tipici di una certa pittura alternativa al culto impressionista. Ed in questo senso allora risalta l'importanza del disegno come snodo strutturale della forma e della composizione.

Tuttavia - è bene precisare - senza alcun compiacimento retorico o virtuosistico, ma solo con un senso di solida e coerente animazione stilistica.

Nel suo caso poi il disegno rivela la vocazione conoscitiva dell'oggetto, delle sue molteplici sfaccettature che si possono benissimo comprendere e concretizzare senza necessariamente fare riferimento a sintassi cubiste, a surrealismi allucinatori o anche alle più ponderate forme di realismo magico.

 

Infatti per Randi la pittura non evoca atmosfere di sogno, ma incalza la realtà a partire dal suo lato più problematico vale a dire la sua ingombrante  eppure affascinante presenza. Cosi la logica del particolare, assai rivelatrice,  dell‘intima poesia visiva di Randi diventa cifra emblematica di un approfondimento interiore, di uno scavo psicologico in cui quasi per assurdo la realtà, cosi densa, cosi oggettivamente evocata ed indubitabile acquista tratti quasi metafisici. Si avverte nella pittura dell'artista la potenza di una suggestione che sottratta alla soggettività dell‘emozione (oppure sapientemente nascosta) esprime una sua idea di bellezza particolarmente avvertibile nelle riposanti tonalità pastellate, nelle atmosfere luminose a volte radenti ed incidenti, nel silenzioso ritmo che traspare dalle sue vellutate composizioni.

Pittura quindi come vigilante introspezione sull'oggettività della realtà, sulla sua consistenza non data una volta per tutte, ma sempre stimolante di considerazioni , pensieri, sensazioni che nel caso di Randi hanno l‘opportunità e la fortuna di divenire tensione di stile e di forma.

 

Teodosio Martucci -

 

(Curatore della galleria Artecultura di Via Ciovasso in Brera- Milano)

Notizie biografiche

Formazione

Andrea Randi, nato a Bologna nel 1955

Studi: Facoltà di filosofia a indirizzo psicologico, Scuola d'arte applicata all'industria con sede Castello Sforzesco di Milano, lezioni private con pittori professionisti. espone e partecipa a concorsi con una soggettistica surreale a china su carta fino al 1985. e ottiene diversi riconoscimenti tra cui il 1° premio nel concorso di arte figurativa al centro Maurizio Levi nel 1978 e il 1° premio per la grafica al concorso internaz. "Mediolanum" nel 1981. Pubblica "Racconti in tempo irreale", 15 tavole illustrate per una raccolta di racconti di fantascienza, ediz. Etas Kompass . Nel 1986 inizia la professione di illustratore pubblicitario ed editoriale, e collabora con le principali agenzie milanesi, su commissione di gruppi come, Honeywell, B-Ticino Conad, Unil-it., Foppapedretti, Invernizzi, Levis, Nestlè, Regione Emilia-Romagna e Reg. Lombardia. Collaborazioni editoriali per Enciclopedia Motta Editore,  Selezione Reader's Digest.

 

Esposizioni :

2010 Castiglione Olona

2011 Milano - Brera Artecultura

2011 Vanzago - Palazzo Calderara

2011 Gallarate - Varese

2012 Rho - Pomero

2013 Rho - Pomero

2014 Pregnana - Hotel Monica Fiera

2015 Milano - La via degli artisti

2016 Berlino - Kunstausstellung, Sybelstrasse, 10

 

Siti di riferimento:

www.randiarte.jimdofree.com

www.andrearandi.it

 

www.pinterest.com/andrearandi/